Quasi due ore in compagnia delle nostre radici leggendarie e mitiche con le quali si sono confrontate i nostri piccoli uditori e alle quali essi stessi hanno dato nuova vita e nuova linfa attraverso le loro ipotesi creative e fantasiose sul proseguimento e il finale dei racconti ascoltati.
Non c'è da stupirsi se le loro ipotesi suggestive hanno superato di gran lunga la bellezza dell'originale racconto: sono bambini, hanno quel tocco di levità e sensibilità che tocca il cuore e raggiunge l'anima... e così, al sentirsi chiedere da che cosa dipendesse il logoramento delle colonne che reggevano la nostra amata isola, nella storia di Colapesce, non si è perso tempo ad affermare con una certa sicurezza che era la cattiveria degli uomini (per alcuni), la loro tristezza (per altri), l'essere in guerra e disaccordo (per altri ancora), l'aver cementificato la natura ad aver appesantito la terra e schiacciato pian piano le tre fragili colonne...
Solo la lungimiranza dei piccoli poteva affermare che l'atto eroico di Colapesce è una rinuncia alla libertà propria in nome di un fine ben più nobile: la salvezza di un'intera terra e dei suoi abitanti, di un popolo e del suo re; la salvaguardia della comunità intera.
Solo la spontaneità dei bambini può affermare con decisione che anche noi possiamo dare qualcosa agli altri, rinunciando un "pizzichino" alla nostra libertà e al nostro egoismo...

I miti e le leggende aiutano a pensare, riflettere e reinventare ed è a proposito di questo che proponiamo il risultato di un breve momento di scrittura creativa cui i piccoli si sono sottoposti con entusiasmo. E poiché ogni promessa è debito, ecco qui i miti reinventati dalla loro fantasia:
<<Nel Medioevo, c'erano tre ragazzi molto uniti tra loro: Colapesce, Ceice e Alcione. Tutti e tre amavano viaggiare e così, un bel giorno, decisero di costruire una macchina in grado di volare e spostarsi velocemente da un posto all'altro. Completata la costruzione del velivolo, non restava che trovargli un nome adatto e poiché era attaccato a un grosso pallone, decisero di chiamarlo Pallone Volante. Colapesce, però, si rese ben presto conto che a lui, più che viaggiare volando, piaceva tanto viaggiare nuotando: ne parlò con i suoi amici e decisero che era giusto che ognuno di loro seguisse il proprio cuore e le proprie inclinazioni: così, Colapesce si tuffò dal Pallone Volante e continuò il suo viaggio a nuoto; mentre gli altri due continuarono la loro avventura attraverso i cieli. Questo fece sì che la loro amicizia divenne più forte di prima e durò per sempre>>.
<<Tanto tempo fa, nei profondi abissi del mare di Sicilia, c'erano due amici: Colapesce, uomo coraggioso, e Ceice, giovane tritone. Tutti e due giocavano sereni in fondo al mare, quando d'improvviso, un giorno, sentirono una tremenda scossa che veniva dalla terra. Colapesce subito riaffiorò in superficie e vide che gli uomini erano in guerra tra loro e che si trovavano in tremendo pericolo. Allora, il coraggioso Colapesce, chiamò Ceice per andare in soccorso degli uomini. Ceice si trasformò in essere umano e accompagnò Colapesce nella sua missione. I due riuscirono a porre fine al conflitto e aiutarono i siciliani a firmare la pace>>.